Siamo appena nati, ma sappiamo già leggere e scrivere.
Due parole per spiegare chi siamo e che cosa facciamo. O, meglio, che cosa vorremmo fare. Il blog di Emma lo spiega come meglio non potrebbe:http://wp.me/pl32Y-SJ
Io sono l’A. che viene citato lì. E ovviamente condivido il suo pensiero.
Il mio è uguale al suo.
Ma non l’ho espresso in lettere, probabilmente perché una crisi creativa che dura ormai da trent’anni mi ha spinto a buttarmi in questa piccola grande avventura editoriale.
Se non so scrivere, vorrei che con il nostro lavoro riuscissimo a dare spazio a chi scrivere sa, e ciò nonostante trova solo porte chiuse o porte che, come per prelevare, si aprono solo strisciando il bancomat!
Il nostro lavoro, che per ora è matto e disperatissimo, incosciente e affannato, per forza un po’ raffazzonato.
Ma, ve lo garantisco, entusiasmante!
Per ora, ci siamo imbucati a un aperitivo, tra editori e tipografi, con la scusa di esaminare i prodotti delle cartiere.
Abbiamo bevuto birrette e caffè amari con la nostra autrice, che non finirò mai di ringraziare per essersi fidata di noi.
Abbiamo letto e corretto e riletto e ricorretto.
Abbiamo perso diottrie rincorrendo le grazie di un font.
Abbiamo richiesto preventivi, soppesato carta, analizzato sfumature e grammature.
Saccheggiato biblioteche, rivoltato bancarelle.
Galoppato a dorso di libri già pubblicati.
Scarabocchiato loghi ovunque.
E rotto le scatole.
Rotto le scatole a grafici, avvocati, commercialisti, informatici, fratelli, sorelle, amici, amiche, genitori, librai, giornalisti, colleghi, e scusate se ho dimenticato qualcuno!
Ma soprattutto abbiamo pensato, ci siamo confrontati, abbiamo trovato chi ci supporta e chi ci sopporta.
È per questo che ci piace essere circondati dai nostri amici, anche sotto questa veste. Seguiteci!