Filippo Losito: come trovare un editore

CACCIAUTORI DI TAGLIE
di Filippo Losito

“Gentile Filippo, La ringrazio molto per averci sottoposto il suo romanzo, che abbiamo letto con interesse. Purtroppo però non possiamo farle un’offerta di rappresentazione al momento. Grazie ancora per averci contattato e buona fortuna nella ricerca di un’editore”. Si fa dura, ho pensato, leggendo la risposta dell’agenzia. Un editore con la “E” maiuscola sarebbe stato auspicabile; un editore coi puntini sulle “e” fantasioso eppur stimolante; di un’editore con l’apostrofo, francamente, non avevo mai sentito parlare. Avevo contattato un’agenzia letteraria perché mi aiutasse nella ricerca, trovando la casa editrice adatta e la collana che valorizzasse la mia storia, per lanciarmi, astro nascente, nel mondo dell’editoria. E invece mi ritrovavo al punto di partenza e con atroci dubbi ortografici. Il fatto è che alcuni editori li avevo già contattati e con un certo stupore avevo perfino ricevuto delle risposte. Per alcuni il romanzo partiva in sordina, per altri ex abrupto. Per alcuni terminava senza un cambiamento nei personaggi e un finale morale, per altri scavavo con leggerezza e ironia ma la vicenda non colpiva allo stomaco. Non sono nemmeno degno del peggior ristorante cinese, pensavo, mentre mi assalivano i dubbi sul titolo: Au revoir papà o Daddy cool? E perché non Au revoir daddy cool? Strano. Per due anni ho studiato scrittura e storytelling alla Scuola Holden. Persone competenti, di fiducia (e cuore) hanno letto il mio romanzo e mi hanno aiutato nell’editing; un tutor mi ha seguito nella stesura. Per tutti il romanzo era pronto. Perché dunque appena mi affaccio sul mercato vengo rimbalzato come un appestato all’ingresso di un party esclusivo?

Ora faccio un invio a tappeto, mi sono detto. Inserisco gli indirizzi di almeno cento editori in copia nascosta, scrivo una lettera standard di presentazione, allego il romanzo, qualcosa accadrà. No, meglio di no. Stampo dieci copie del manoscritto e le invio a editori selezionati. No, meglio di no. Faccio un’altra revisione per accontentare tutti, sia gli amanti della morale sia quelli del pollo alle mandorle. No, meglio di no. Partecipo al Calvino, anche se c’è la possibilità che la giuria la pensi come uno dei lettori delle case editrici che mi hanno rifiutato. No, meglio di no. Scrivo un altro romanzo e sarà quella la storia che mi lancerà, astro nascente, nel mondo dell’editoria e a quel punto avrò già pronto il secondo libro. Così, mentre il romanzo attendeva in un’impolverata cartella dell’hard disk la progressione della nuova storia, è arrivato, quasi inaspettato, l’interesse di Compagine, una giovane casa editrice, che ci ha creduto fin da subito. Il titolo, Daddy Cool, senza dubbio. Habemus ISBN prima; il Salone del Libro poi. A conti fatti, non credo esistano regole per esordire. Ci sono storie ed esperienze utili per creare mappe e riferimenti, scuole che forniscono strumenti e aiutano a crescere nel confronto, consigli per orientarsi e rifiuti per continuare a crederci. Nonostante il panorama sembri piuttosto confuso quando ci si affaccia e parole come “mercato”, “agenzie”, “concorsi”, “editing”, “promozione”, “editoria digitale”, “editoria a pagamento”, “piccoli e grandi editori” possano generare orticaria, ansia da prestazione con conseguente blocco creativo, il nucleo di tutto, per fortuna, restano sempre le storie. E una buona storia troverà un editore – S, M, XL che sia – pronto a investirci sopra e, perché no, in alcuni casi anche a scommetterci. Che abbia o no l’apostrofo a quel punto è secondario.

Filippo Losito Daddy Cool

[da http://www.hounlibrointesta.it/2014/08/26/filippo-losito-come-trovare-un-editore/]

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