Descrizione
I vintagismi sono episodi di un’infanzia qualsiasi in una provincia qualunque fatta di frangette, fuseaux, nonne, e molto altro.
I vintagismi sono uno dei tanti modi per raccontare una storia, forse il più tenero ed evocativo, il più buffo e poetico.
I vintagismi sono i ricordi che ciascuno di noi conserva nella propria memoria o nel proprio cuore.
I vintagismi sono nati sul blog di Ilaria Urbinati, inapencil.blogspot.it,
e poi sviluppati e raccolti in questo volume.
Con i vintagismi si torna bambini, tutt’a un tratto.
Ilaria Urbinati è nata nel 1984 e vive a Torino.
Lavora come illustratrice a tempo pieno alternando editoria e cinema di animazione.
Ha pubblicato gli albi per ragazzi Il cavaliere che pestò la coda al drago di Guia Risari (EDT-Giralangolo, 2008), Il drago e la coccinella di Maria Teresa Nuzzi (ADNAV Edizioni, 2009), In viaggio con i tre porcellini di Pino Pace (EDT-Giralangolo, 2010) e la graphic novel A.A.A. il diario fantastico di Alessandro Antonelli Architetto di Fabio Geda e Marco Magnone (Espress Edizioni, 2012). Alcune sue illustrazioni sono pubblicate anche su «Extratorino» e «Tuttolibri».
Ilaria Urbinati –
Annunciazione, annunciazione: “Vintagismi” diventa un libro!
Ecco l’ho detto! Questa la grande novità delle prossime settimane: i “vintagismi”, tutti quei post che parlavano di me, dei miei ricordi e della mia pazza famiglia sono diventati un libro- pubblicato da edizioni compagine- dove oltre al materiale del blog (che è stato ampliato, approfondito, riveduto e corretto) ho scritto molti capitoli inediti; è una graphic novel, tutta disegnata come sempre, ma per la prima volta sono stata anche l’autrice di me stessa e questo mi emoziona moltissimo.
Il libro nasce proprio dal blog e dall’entusiasmo che questi post così personali, un po’ ridicoli, un po’ teneri hanno suscitato.
L’uscita ufficiale è al Salone del libro di Torino. Venerdì 17 maggio alle 20.00 qui c’è la presentazione ufficiale, se volete passare a salutarmi e a curiosare siete più che benvenuti. Davvero. Vi aspetto tutti lettori silenziosi e amici, conoscenti e sconosciuti.
Il libro è nato dal blog e poi mi ha preso molto la mano! L’ho scritto e disegnato in questi ultimi mesi facendo i salti mortali con gli altri miei lavori e, alla fine, mi sono ritrovata con 160 pagine di pura “compilation anni ’90” piena di ricordi, frangette, fuseaux e “sandali con gli occhi”.
Cosa aggiungere? Quando ho aperto questo blog non avrei mai pensato di fare una cosa così personale, né di mettermi in gioco così tanto e nemmeno di avere tanto da raccontare; è stata una bella e inaspettata scoperta. Grazie.
http://inapencil.blogspot.it/2013/05/annunciazione-annunciazione-vintagismi.html
Irene Soave / Shop in the City –
Gli anni Novanta in vignetta. L’infanzia di Ilaria Urbinati vista attraverso la sua matita,
di Irene Soave | Shop in the City
http://www.edizionicompagine.com/wp-content/uploads/2013/05/Intervista-a-Ilaria-Urbinati_Shop-in-the-City_0513.pdf
Simply Book, la libreria alla radio –
Vintagismi alla radio, intervista a Ilaria Urbinati di Davide Ruffinengo
http://www.primaradio.it/simply%20book/10.05.13%20-%20Ilaria%20Urbinati.mp3
Roba da disegnatori –
Vintagismi: una piccola graphic novel sulle dolcezze dell’infanzia, recensione e intervista a Ilaria Urbinati
“Piccole grandi emozioni”: così io intitolerei la raccolta di ricordi contenuti in “Vintagismi” di Ilaria Urbinati edito da Compagine in uscita al Salone del Libro di Torino 2013.
Un libricino leggero e arioso come l’atmosfera che si crea pensando, in genere, alla propria infanzia.
Ilaria Urbinati è nata come me nel 1984 e i ricordi che ha raccolto in questa piccola graphic novel partono dal 1987, passano per le audiocassette registrate dalla radio, i divani a fantasie psichedeliche degli anni Settanta (con quei temibili arancio e marrone che erano una costante in qualunque casa del tempo), i pantaloni con le toppe e i sandali con gli occhietti, ma anche per certe piccole enormi conquiste in mezzo alla natura.
Io e Ilaria abbiamo tenuto un workshop a Roma la scorsa settimana; così, finalmente in relax, ospiti a casa di Elisa, ci siamo messe a parlare di questo libro che sarebbe stato presentato al Salone del Libro di Torino.
Quindi ho pensato di farle delle domande su questo progetto, nato totalmente dalla sua matita.
Chiunque abbia provato a disegnare le proprie storie, di qualunque tipo siano, sa che c’è tanta carne da mettere al fuoco quando si concretizzano i propri pensieri su carta in parole e disegni.
A me viene sempre una voglia irrefrenabile di fare domande per sapere “cosa c’è dietro” a un progetto artistico. Nasce spontanea.
Oltretutto in alcuni spaccati, questo libro mi ricorda la freschezza di Stefi di Grazia Nidasio che io adoravo proprio da bambina, e a tratti si riesce a percepire che Ilaria è stata ghiotta di storie illustrate da Quentin Blake.
M: Ilaria, quando hai cominciato a pensare che i ricordi della tua infanzia potevano costituire un potenziale libro? Com’è successo?
I: E’ successo in modo particolare: da più di un anno, ogni tanto, pubblicavo dei “vintagismi” sul mio blog e mi ero accorta di quanto i lettori condividessero questi ricordi, nello stesso periodo molti colleghi e amici mi spronavano a scrivere, a realizzare qualcosa di più personale… é stato così che ho preso coraggio e ho proposto all’editore la raccolta.
M: Il tuo primo libro da autrice. Quanto è stato difficile, in termini creativi ed emotivi, pensare di essere anche autrice di un libro? Hai avuto incertezze nel pensare di rivestire anche questo ruolo?
I: E’ stato difficilissimo! Non mi sentivo un’autrice e non sono mai stata una persona col ”romanzo nel cassetto” e questo mi ha frenata tantissimo. Ho avuto una marea di incertezze e dubbi e ho pensato molto al libro prima di metterlo su carta, ho risolto il blocco cercando di non pensare troppo che era il mio esordio come autrice, lavoravo come sempre, anche se sapevo che questa volta c’era qualcosa di più in ballo.
M: Impossibile non sorridere sfogliando le pagine di “Vintagismi”. Molti di noi che sono stati bambini e ragazzini alla fine degli anni Ottanta e negli anni Novanta si riconosceranno nei pantaloni con le toppe, le orrende felpe con colletto e bottoncino, le ciabattine con l’elastico al tallone.Hai percepito una forte necessità di condividere questi ricordi in un libro.
Fino al giorno in cui hai pensato di creare questa raccolta, ti è capitato spesso di parlare della tua infanzia?
I: In realtà non mi capitava spesso di parlare di queste tematiche, anzi! Di solito sono cose personali che non si condividono molto “a parole” molte persone dicono di non ricordarsi molto di quando erano bambini, forse davvero, forse per pudore. Io ricordo moltissime cose con nitidezza e non mi sento così diversa dalla bambina che ho raccontato nel libro: sono sempre io!
M: La nota più bella di tutto il libro, che crea un vero e proprio leitmotiv secondo me, è il modo in cui mischi ricordi legati alla realtà e quelli legati più a certe avventure “immaginarie”.
Da bambini poi molte avventure sono tali solo nella propria testa: ostacoli insormontabili, piccole e grandi vittorie di tutti i giorni.
Che ruolo ha l’immaginazione nel tuo quotidiano come adulta?
I: L’immaginazione continua ad avere una grande ruolo nella mia vita: nel quotidiano continuo a trovare soprannomi a cose, animali e persone ad avere ostacoli insormontabili del tutto personali e a vivere a volte le cose banali come una grande avventura, raccontando episodi minimi e “scemi” con grande epica: son fatta così! Nello stesso tempo però continuo ad essere una “brava bambina” essere fantasiosi per me non è un alibi per essere superficiali o inaffidabili, anzi!
M: “Rimasi lì, terrorizzata ed euforica stupita dal mio stesso ardire”. Questa è sicuramente una delle mie pagine preferite.
I consigli dei genitori iperprotettivi (spesso e volentieri le mamme) tendono a renderci titubanti da bambini come da adulti.
Quanto nella tua vita “da grande” (scusa, “adulta” mi metteva un brivido poco piacevole) e da disegnatrice in particolare, ti sei trovata ad affrontare salite azzardate come la roccia nel tuo libro?
I: Sempre. Sopratutto nella mia vita di disegnatrice e persona grande! Questa è una cosa che mi ha stupita di me stessa, con un carattere abbastanza tranquillo e una profonda paura di tutto quello che è nuovo e imprevisto, nella mia vita ho fatto scelte abbastanza coraggiose e controcorrente: una su tutta perseguire la mia carriera di illustratrice nonostante gli inizi durissimi e le molte perplessità di quasi tutte le persone che mi circondavano. Ora sono felice delle mie scelte (stupita dal mio stesso ardire!) ma qualche anno fa ho Dovuto trovare molto coraggio per perseguirle.
M: Se dovessi scegliere il tuo ricordo preferito all’interno di questa raccolta?
I: Almeno due! La mitica Nonna Catterina e le sue mirabolanti avventure e l’allevamento di lumache in giardino.
http://robadadisegnatori.blogspot.it/2013/05/vintagismi-una-piccola-graphic-novel.html
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Vintagismi
La scorsa settimana c’è stato il Salone del Libro. E al Salone del libro la mia casa editrice preferita, Edizioni Compagine, ha presentato il nuovo libro della bravissima Ilaria Urbinati: Vintagismi.
Vintagismi è una deliziosa biografia a fumetti, in cui Ilaria ci racconta la sua infanzia tramite una serie di episodi legati alla sua famiglia e ai suoi amici. Ed è bellissimo, divertente, tenero, e molto vero.
Ilaria poi è una cara amichetta e mi ha fatto uno splendido disegnino!
http://ildave.tumblr.com/tagged/libri
il Recensore –
In Vintagismi di Ilaria Urbinati, in libreria a maggio per Edizioni Compagine, graphic novel a tutti gli effetti, ritroviamo la tenerezza dei ricordi d’infanzia, che Ilaria Urbinati, affermata illustratrice all’esordio narrativo, rende vividi attraverso i suoi disegni. Perché a volte le parole da sole non bastano.
http://www.ilrecensore.com/wp2/2013/05/vintagismi/#
Sono cose serie –
Sono cose serie alla Fiera del Libro
Con la fiera del libro sotto il naso, Sono Cose Serie non ha potuto esimersi dal fare una capatina alla ricerca di qualche offerta seriale. Ne abbiamo approfittato per raccogliere diversi contatti di cui presto avrete notizie che arricchiranno sempre di più il nostro blog, preparando la strada a future interviste e approfondimenti con cui vi delizieremo presto. Ecco come è andata.
Abbiamo iniziato con l’amica Ilaria Urbinati, illustratrice che abbiamo avuto il piacere di intervistare nella della terza stagione radiofonica di SCS, presenziando alla presentazione del suo primo lavoro come autrice completa. Lavoro intimo e delizioso che vi consigliamo caldamente, Vintagismi. È stato bello vederla emozionata, ma al contempo gestire in maniera molto capace e professionale la situazione.
http://www.sonocoseserie.it/sono-cose-serie-alla-fiera-del-libro/#more-2904
Francesca Crescentini | Tegamini –
Ilaria Urbinati: Vintagismi, recensione di Francesca Crescentini | Tegamini
Dopo aver appurato che non saremmo riuscite a incrociarci – come le vere donne di mondo, che hanno sempre degli impegni precedenti -, abbiamo elaborato un piano infallibile. Ilaria doveva lasciarmi allo stand di Compagine, al Salone, una preziosa copia con dedica del suo Vintagismi, che così poi passavo e me la compravo. Poi però si è dimenticata, ma fa niente, sono comunque successe delle coccole. Me l’hanno passata al telefono – super imbarazzo, che io non so telefonare – e sono stata accolta con grande affetto, in un tripudio di foto e tolleranza. Tolleranza e immenso garbo, anzi, perché sono riuscita a esclamare “Ma che carine queste noci! Ma perché avete un cestino di noci, qua in mezzo ai libri?”. Senza battere ciglio, mi hanno indicato il gigantesco logo appeso al muro. Che poi è questo qua.
Lo so, lo so. Con me ci vuole un po’ di pazienza.
E forse vale la pena cambiare argomento… che siamo qua per commuoverci con Vintagismi.
È un librino tenero, pieno zeppo di ricordi, scoperte e ciuffetti storti. Ci sono le lumache, le scarpe con gli occhi, un giardino con piantata in mezzo una pietra gigante, un papà iperattivo, i pomodori dell’orto, una nonna pettoruta e abilissima nel distorcere la realtà, un divano-nascondiglio, la foto di classe di prima elementare e la tragedia dell’abbigliamento anni Novanta. Sulla pagina dell’OUTFIT natalizio è come se ci fossi anch’io, con collettone di pizzo e calzamaglia rossa che prudeva tantissimo. MADRE contribuiva al folklore complessivo trasformando la gonna scozzese in una gonna-PANTALONE scozzese, tanto per farmi capire da subito che il mondo è un luogo tetro, ingiusto e inospitale. Vi torneranno in mente i passamontagna e gli inspiegabili fuseaux con le ghette, insieme a tutti gli sport che vi hanno fatto fare anche se non ne avevate voglia e pativate come dei cani. Poi ci sono i cantanti del cuore – che ve li immaginavate bellissimi ma poi erano tutt’altro – e le estati di noia, in cui si impara a leggere per divertimento e non ci si annoia mai più.
È proprio un librino felice. Si va in giro per i ricordi di un’altra persona e, senza neanche pensarci troppo, cominciano a venire a galla anche i tuoi. Fa nostalgia allegra, ecco, anche per le cose più surreali e le passeggiate di venti chilometri in salita – sia all’andata che al ritorno.
Poi quando capisco se sono più adorabili le illustrazioni o i testi torno indietro e ve lo dico.
http://www.tegamini.it/2013/05/28/ilaria-urbinati-vintagismi/