Inauguriamo la diffusione destrutturata; non è una novità, ma secondo noi può funzionare: applichiamo su piccola scala un concetto della grande distribuzione, e mettiamo in vendita Crisalide in piccoli negozi di moda, di artigianato, di prodotti locali.
Con questa semplice azione centriamo più obiettivi.
Anzitutto, sosteniamo con convinzione lo shopping a chilometri zero: ci proponiamo di comprare i regali di Natale da piccole librerie indipendenti, piccoli artigiani, piccoli imprenditori, oppure dall’amica che realizza gioielli con materiali riciclati o dall’amico che produce marmellate e conserve nel proprio agriturismo.
Facciamo in modo che i nostri soldi arrivino alla gente comune, che lavora con impegno e serietà, che ha bisogno di essere sostenuta.
Cerchiamo in prima persona di dare una mano alla ripresa.
Favoriamo il consumatore: chilometri zero nel vero senso della parola. Ci sembra intelligente concentrare più prodotti anche nella bottega sotto casa. Così si riducono le necessità di spostamento, si combatte l’inquinamento e si evita il traffico, si elude l’aumento dei biglietti del tram e dei parcheggi a pagamento.
Facciamo networking: condividiamo risorse attraverso una rete. Informazione e pubblicità solidale. Applichiamo in modo pratico tutte le definizioni teoriche di marketing: attraverso un processo sociale, soddisfiamo bisogni ed esigenze con la creazione e lo scambio di un prodotto e di un valore. Mettiamo in atto un processo di produzione, promozione e distribuzione di un bene al fine di porre relazioni soddisfacenti con il cliente in ambienti eterogenei e dinamici. Costruiamo un bisogno anche laddove non pensavamo potesse nascere.
Crisalide sta bene anche fuori dal suo habitat, anzi, spicca tra barattoli di miele, guanti all’uncinetto e bigiotteria home made.